La Scuola che vorrei ...



Come afferma lo storico britannico, Thomas Fuller, uno degli autori più arguti e prolifici del XVII secolo, «tutto è difficile prima di essere facile». Purtroppo, per il Sistema Italia, in generale, e per la scuola italiana, in particolare, i momenti e le situazioni di difficoltà sembrano non aver mai fine.

In questi ultimi giorni di agosto, la casa editrice «La scuola» di Brescia ha lanciato una simpatica iniziativa sul proprio sito web. Raccogliere le aspettative dei docenti, del personale ATA, dei dirigenti, degli studenti, dei genitori su quello che ciascuno troverà al rientro a scuola.
In attesa della prima campanella (della prima adunanza del Collegio dei Docenti) del nuovo anno scolastico 2014-2015, si possono condividere gioie, speranze, preoccupazioni, suggerimenti, ... all’indirizzo:



Io «Vorrei una scuola che si pensi e che sia una comunità educante, dove l’informazione diventa cultura e la cultura servizio della persona e promozione di valori umani, civili e spirituali. 
Una scuola capace di rispondere alle attese degli adolescenti per quanto concerne lo sviluppo dei processi cognitivi, le relazioni con gli altri e l’impegno preparatorio alla vita sociale e lavorativa e all’istruzione universitaria. 
Una scuola in grado di attuare una dinamica funzione educativa e culturale, mediante una formazione integrale della persona, intesa sia come apertura a molteplici istanze culturali, sia come migliore organizzazione delle conoscenze e delle abilità acquisite».


Commenti