La condizione dell'infanzia nei paesi ricchi



Il centro studi UNICEF di Firenze ha presentato il dodicesimo Innocenti Report Card: «Figli della recessione - L'impatto della crisi economica sul benessere dei bambini nei paesi ricchi».

A distanza di venticinque anni da quando la Convenzione sui diritti dell'infanzia è diventata legge internazionale, molti dei suoi propositi non sono stati attuati, e i paesi industrializzati maggiormente in grado di realizzare tali obiettivi stanno perdendo terreno.

La Grande Recessione, messa in moto da un crack finanziario partito dagli Stati Uniti e diffusosi poi rapidamente in tutto il globo, ha causato una crisi economica che ha colpito in modo particolare i bambini. Il divario tra famiglie ricche e famiglie povere si è ingigantito in un numero allarmante di paesi industrializzati. Per molti di questi bambini, ancora una volta il luogo di nascita può essere decisivo in termini di diritti e opportunità.

Come dimostrano i dati riportati nella nuova edizione della Innocenti Report Card, negli ultimi cinque anni è aumentato il numero di bambini e di famiglie che incontrano difficoltà a soddisfare le più fondamentali esigenze materiali ed educative. Tassi di disoccupazione che non si vedevano dai tempi della Grande Depressione degli anni Trenta del Novecento hanno fatto sì che molte famiglie non fossero in grado di assicurare le cure, la protezione e le opportunità a cui ciascun bambino ha diritto.

Cosa ancor più importante, la Grande Recessione sta per intrappolare una generazione di giovani istruiti e capaci in un limbo di aspettative insoddisfatte e di perdurante vulnerabilità. Un gruppo ristretto ma significativo di nazioni ha reagito alla crisi con programmi ambiziosi e tempestivi, che hanno protetto i bambini dalle conseguenze più debilitanti della recessione. Molte altre hanno implementato riforme parziali per salvaguardare aspetti essenziali quali i servizi sanitari, l'alloggio e il cibo. In alcuni casi, gli sforzi compiuti in buona fede dai governi sono stati ostacolati dal peso delle condizioni imposte loro dai mercati finanziari e da chi fornisce aiuti economici.

La vita presente e futura dei bambini è stata, ed è tuttora, trascurata nell'ambito della definizione di una risposta globale alla Grande Recessione. Nel caso in cui questo problema dovesse persistere, i bambini continueranno ad avvertire la crisi anche dopo la ripresa economica. È in gioco il nostro benessere sociale a lungo termine. Se per ogni generazione esistono momenti cruciali, questo è sicuramente uno di essi.

Fonte

Centro di Ricerca dell’UNICEF (2014), «Figli della recessione: l'impatto della crisi economica sul benessere dei bambini nei Paesi ricchi», Innocenti Report Card 12, Centro di Ricerca dell’UNICEF, Firenze. 

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