«Essere uomo è sempre un dono (gaube) ed un compito (aufgabe).
Siamo uomini in forza della nascita, e tuttavia ogni giorno dobbiamo prenderci
cura di essere anche degli uomini umani»
K. Kasper
«Essere uomo equivale a divenire uomo, e questo fa sì che per
sua natura il soggetto umano è sempre in crisi, costitutivamente problematico,
essere del desiderio e della mancanza, è e non-è: “Un essere nato dal mare, che
cammina sulla terra e che vorrebbe volare”.
Chiamato a diventare ciò che è senza previa assoluta certezza di
sapere ciò che è, ogni risultato sfugge a definitiva stabilità. La
realizzazione di sé resta affidata alla propria libertà e responsabilità; anche
per questo, l’uomo è sempre in debito rispetto alla propria autocomprensione ed
autorealizzazione.
L’uomo per “natura” è “cultura”, “coltiva” se stesso. Questo
significa che non si può pensare l’uomo in maniera fissista, e, al tempo
stesso, che il pensiero è costretto continuamente a interrogarsi
responsabilmente sul rapporto che sussiste tra la “cultura” e le coordinate
generali, fisico-bio-psico-sociologiche, storicoambientali, entro le quali essa
si costituisce senza stravolgere quelle e se stessa».
F. Sciurpa
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