« ... l'immacolata Vergine, preservata immune da
ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu
assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata
come la Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio
suo, il Signore dei dominanti, il vincitore del peccato e della morte».
Il nome
antico della festa è «Dormizione della Vergine»
con l’evidente allusione al mistero del suo transito.
Un
bellissimo tropario della liturgia bizantina canta: «Nella tua maternità hai
conservato la verginità, nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o
Madre di Dio; hai raggiunto la sorgente della Vita, tu che hai concepito il Dio
vivente e che con le tue preghiere liberi le nostre anime dalla morte».
E un
altro tropario canta: «Tomba e morte non
hanno trattenuto la Madre di Dio, sempre desta con la sua intercessione e
immutabile speranza con la sua protezione: quale Madre della vita, alla vita
l’ha trasferita colui che nel suo grembo semprevergine aveva preso dimora».
Anche se il dogma dell’Assunzione fu proclamato soltanto nel 1950 da papa
Pio XII, le radici della solennità mariana del 15 agosto sono molto antiche e
vanno ricercate in Oriente, in modo particolare a Gerusalemme, non oltre il
secolo VI. Da allora, e fino a oggi, per le Chiese orientali (la Bizantina in
particolare), è la festa della koimesis
Marias (in latino dormitio Mariae),
cioè la festa che commemora il giorno in cui Maria santissima si è
«addormentata» nel sonno della morte, sonno dal quale si è poi subito
risvegliata nella gloria dei cieli, pienamente partecipe della vita risorta del
Figlio.
Le prime notizie della sua celebrazione risalgono alla seconda metà del
VI secolo, successivamente, intorno all’anno 600, venne estesa all’intero
impero bizantino, per giungere in Occidente quarant’anni più tardi, grazie a
papa Teodoro I, il quale proveniva dal clero di Gerusalemme.
Il termine Dormizione viene ripetutamente usato nel Nuovo Testamento per
indicare coloro che sono morti. A differenza del mondo pagano che chiamava
necropoli (città dei morti) i luoghi di sepoltura, nel mondo cristiano,
nella certezza che la morte è solo un «dormire» al quale nell’ultimo giorno
seguirà un risveglio, questi assumono il termine di cimiteri, dal greco koimiterion, «luogo dei dormienti».
Nell'VIII secolo, con il papa Sergio I, il nome originale della festa mutò in
Assunzione.
Nell’Assunzione/Dormizione, come nell’Ascensione, la glorificazione di
Maria è modellata su quella di Gesù.
Come spiega mons. Claudio Magnoli, traccia persistente nel Rito
Ambrosiano di questa primissima insorgenza della festa è il prefazio della
Messa vigiliare: «(Nella veneranda
festività di questo giorno) la santa Madre di Dio subì la morte temporale, e
tuttavia non poté rimanere assoggettata ai vincoli della morte lei che generò
nel mistero dell’incarnazione il Figlio tuo nostro Signore».
Il testo ambrosiano, in fedeltà alla più antica tradizione liturgica,
rilegge in chiave globalmente pasquale la solennità di Maria assunta in cielo,
considerando, alla luce della Pasqua del Figlio (mistero di morte e di
risurrezione) la Pasqua della Madre.
Il passaggio in Occidente, sul finire del VII secolo, dell’originaria
festività orientale ha portato in primo piano l’attenzione all’approdo della
beata Vergine Maria alla gloria del cielo nella totalità del suo essere (anima
e corpo), lasciando del tutto sfumato e quasi cancellato il riferimento alla
morte della beata Vergine Maria.
Ne è un esempio il prefazio della Messa del giorno, comune al romano e
all’ambrosiano, dove il mistero dell’Assunta è introdotto dal grande hodie liturgico, evento storico e
liturgico-sacramentale intimamente compenetrati: «Oggi la Vergine madre di
Cristo è assunta nella gloria dei cieli». Segue la sottolineatura del riverbero
ecclesiale del mistero di Maria Assunta in cielo: «In lei, primizia e immagine
della Chiesa, riveli il compimento del mistero di salvezza e fai risplendere
per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura
speranza».
p.s.
Rimane oggetto di discussione tra gli storici se in origine il Duomo di
Milano fosse dedicato all’Assunta e non a Maria Bambina. Tuttavia è un dato di
fatto che la Madonnina, collocata nel 1774 sulla guglia più alta
della cattedrale di Milano, sia una statua dorata che raffigura la beata
Vergine Maria assunta in cielo.
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