L’Assunzione della Vergine esprime in modo mirabile l’adagio
patristico diffusosi, a partire da sant’Ireneo di Lione,
nel II secolo: «Dio si è fatto uomo perché l’uomo
possa diventare Dio». Diventare Dio: cioè un vivente la cui vita non ha limiti, una vita
liberata dal male e dalla morte.
La Chiesa maturò presto l’intuizione secondo cui il corpo di Maria, prodigiosamente «consustanziale» a quello del Risorto, non era possibile che fosse
rimasto prigioniero della morte. Così, al Dio fatto uomo corrisponde l’uomo
deificato, e il primo essere umano presente, anima e corpo, nella gloria divina
è la «Donna vestita di sole» di cui parla san
Giovanni nell’Apocalisse. Maria si
trova ormai al di là della morte e del giudizio, in quella luce che le Scritture chiamano «regno di Dio»; e tuttavia umana, infinitamente materna, ella
rimane totalmente rivolta verso gli uomini, verso le loro sofferenze, verso il
pellegrinaggio compiuto così spesso a tastoni dalla chiesa, e prima ancora
dalla chiesa mistica che ingloba l’intera umanità e tutto quanto il cosmo.
Nella grande spiritualità della chiesa antica, come pure in molte leggende
popolari, Maria è colei che pronuncia sull’inferno – anche sul nostro inferno
interiore – la preghiera per la salvezza universale.
A partire dal V secolo, le omelie orientali associano, la Dormizione di Maria e la sua Assunzione corporale. Alla morte pacifica, in cui l’anima entra nella pace, l’anima ricongiunta al corpo nell’unità della
persona (come avverrà a ciascuno di noi) viene elevata al cielo, letteralmente
sollevata dallo slancio «risurrezionale» del
Cristo.
Parecchie leggende, ricche peraltro di significato, si sono
sedimentate nelle più antiche liturgie. Mentre Maria viene avvisata della sua
morte da un angelo, gli apostoli, dispersi lontano da lei, le sono
miracolosamente trasportati accanto. Lei li consola, li benedice, prega per la
pace del mondo, e muore. Essi la seppelliscono nel Getsemani. Dopo tre giorni,
Maria appare loro mentre stanno celebrando l’eucaristia, e gli apostoli trovano la sua tomba vuota.
La festa dell’Assunta sembra essere di origine orientale; resta,
tuttavia, incerta e discussa tra gli studiosi sia la località in cui si è
sviluppata sia il tempo. Sono state elaborate diverse ipotesi. La più
accreditata si basa su una notizia riportata su un lezionario georgiano del VIII
secolo., richiamante usanze liturgiche di Gerusalemme, risalenti ad almeno un
secolo prima, dove il 15 agosto si celebrava una festa mariana nella chiesa
fatta costruire dall’imperatrice Eudocia sul Getsemani, poiché in questa chiesa
veniva indicato il sepolcro della Vergine.
La letteratura apocrifa sul trapasso della Madre di Dio certamente
avrebbe contribuito alla diffusione ed all’affermazione di questa festa
gerosolimitana. Comunque si ha notizia che fu l’imperatore Maurizio (582-602)
ad ordinare la celebrazione di questa ricorrenza in tutto l’impero.
A partire da quest’epoca, infatti, troviamo che i maggiori teologi,
poeti, oratori sacri celebrarono le meraviglie di questa memoria tanto da farci
intendere che la Dormizione della Madre di Dio era ben presto diventata la
festa mariana più importante della Chiesa bizantina. La festa estesa all’impero
bizantino intorno all’anno 600, giunse in Occidente quarant’anni più tardi,
grazie a papa Teodoro I, il quale proveniva dal clero di Gerusalemme.
Fin dal tempo di san Teodoro Studita (759-826) la festa della
Dormizione fu fatta precedere da un digiuno di 15 giorni, caratteristica tipica
delle grandi solennità.
Importante è stato, infine, un decreto dell’imperatore Andronico II
(1282-1328) con cui l’intero mese di agosto è stato consacrato al mistero della
Dormizione-Assunzione della Beata Vergine Maria.
Nel 1950, Pio XII proclamò, con l’opportuna solennità pertinente a un dogma, che l’«immacolata Madre di Dio, la
sempre Vergine Maria, dopo aver terminato il corso della sua vita terrena, è
stata elevata in corpo e anima alla gloria celeste».
La chiesa ortodossa, non ha avvertito la necessità di un simile
dogma; nessun ortodosso, infatti, contesta il mistero della
Dormizione-Assunzione proclamato dai testi liturgici dell’ortodossia:
«Ella è la Madre della vita, e colui che aveva abitato il suo seno
verginale l’ha trasferita alla vita ... Ogni figlio della terra trasalga nel suo spirito
e celebri con gioia la venerabile assunzione
della Madre di Dio».
Si aggiunga che in Oriente la venerazione mariana è al tempo stesso
onnipresente e assai discreta, quasi iniziatica, poiché dipendente non tanto
dall’annuncio della risurrezione di Cristo, quanto dalla ricezione di tale
annuncio.
Ti salutiamo, Maria, Madre di Dio,
venerando tesoro di tutto l’universo,
fiaccola inestinguibile,
corona della verginità,
scettro della vera fede,
tempio indistruttibile,
santo verginale grembo
che hai contenuto l’Incontenibile!
Per te la Trinità santa è glorificata e
adorata!
Per te il cielo esulta, gli angeli gioiscono,
i demoni sono messi in fuga!
Per te tutta la creazione, schiava dell’idolatria,
perviene alla verità!
Per te il santo battesimo e l’olio dell’esultanza
raggiungono i credenti!
Per te sono fondate le chiese su tutta la terra
e si convertono le genti!
Cirillo d’Alessandria, Homilia IV, PG 77, 996.
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